CASE NON VENDIBILI DAL 2030: PUGNO DURO UE SUL RISPARMIO ENERGETICO

Nikoika - Nuove regole UE classe energetica abitazioni

Una proposta UE spaventa l’Italia (e la Spagna) perché costringerebbe a riqualificare oltre la metà degli edifici. Cosa dice esattamente e quanto tempo abbiamo per adeguarci?

Nikoika - Delibera UE risparmio energetico - Case impatto zero

Classi energetiche degli immobili: cosa dice la nuova normativa europea

La direttiva dell’Unione Europea votata il 9 febbraio scorso afferma che tutti gli immobili siti in Europa dovranno rientrare almeno in classe energetica E entro il 2030 e in classe D entro il 2033.

Il testo, votato con 49 pareri favorevoli, 18 contrari e 6 astensioni, ma non ancora definitivo, andrà in plenaria il prossimo mese di marzo.

Con questa normativa, il Parlamento Europeo prende una posizione netta in favore di un’edilizia sostenibile con lo scopo dichiarato di raggiungere l’ambizioso obiettivo delle emissioni zero entro il 2050.

In Italia e in Spagna circa l’80% degli edifici non rientra nelle classi energetiche previste dalla UE; alle isole Canarie gli edifici in classe energetica negativa sono circa l’86% del totale. Prima di allarmarsi però, è utile sottolineare due aspetti importanti.

 

L’Europa e la classe energetica degli immobili: cosa cambia realmente in Italia e Spagna con la direttiva UE per gli immobili?

  • Il testo recentemente approvato dalla UE fa riferimento ad una direttiva europea, che quindi sarà seguita da una legge emanata dai vari Parlamenti nazionali.
  • In questo momento, la certificazione energetica riguarda gli immobili in affitto o in vendita quindi tutti gli altri immobili non sono a rischio sanzioni.

Detto ciò, non va persa di vista la visione a lungo termine di questa normativa “green” emanata dalla Comunità Europea. Le date indicate infatti, il 2030 e il 2033, non sono poi così lontane: ecco perché è meglio conoscere le opere di riqualificazione che possono portare un immobile o un’unità immobiliare ad un miglioramento di classe energetica.

 

Cosa si intende per classe energetica degli edifici?

La classe energetica di un edificio è un valore che indica l’efficienza energetica di quell’immobile; tale valore viene determinato in base a quanta energia è richiesta per poterci vivere, sia durante i mesi caldi che quelli freddi.

Le classi energetiche vanno dalla classe A, la classe più efficiente ed indicata col colore verde, alla G, la classe peggiore, indicata dal rosso.

La classe A è quella che garantisce il maggior comfort e il minor consumo energetico sia in inverno che in estate.

Nikoika - La UE impone case a impatto zero entro il 2050

Come calcolare la classe energetica degli edifici?

Dal 2015, il parametro di efficienza energetica di un immobile, indispensabile sia per la locazione sia per la vendita, comprende i seguenti fabbisogni annuali, espressi in kWh/mq/anno e legati alla superficie utile dell’immobile:

  • Energia primaria derivata da fonti non rinnovabili per la climatizzazione estiva ed invernale.
  • Energia per la produzione di acqua calda sanitaria.
  • Energia per la ventilazione estiva.
  • Energia per il trasporto di cose e persone.
  • Energia per l’illuminazione (solo per edifici non residenziali).

Terrazze, verande, tende e sistemi di schermatura solare e gli impianti utilizzati per il raffrescamento estivo, i climatizzatori split, o alcuni tipi di impianto a pavimento all’avanguardia, che utilizzano acqua fredda in estate, oltre che acqua calda in inverno: sono tutti esempi di tecnologie che influiscono direttamente sul calcolo dell’efficienza energetica di un immobile.

 

Classe energetica edifici esistenti: come operare per l’adeguamento energetico della propria casa

Per migliorare la classe energetica di un immobile esistente occorre agire sulla coibentazione della parte esterna:

  • La copertura dell’edificio è una grande fonte di dispersione termica; per questo motivo occorre agire inizialmente proprio su questa parte dell’immobile.
  • I muri perimetrali sono invece la prima protezione contro le temperature esterne. Per questo motivo devono essere coibentati con l’utilizzo di materiali idonei o tramite l’isolamento a cappotto.

In seguito si passa alla riqualificazione degli impianti di riscaldamento e raffrescamento.

  • Il sistema di riscaldamento a pavimento, in particolare se utilizzato in tandem con una caldaia a condensazione, è un’ottima soluzione.
  • Isolare termicamente gli infissi è un ottimo modo per migliorare il sistema di raffrescamento di un immobile.
  • Utilizzare pannelli solari e/o fotovoltaici può facilitare il raggiungimento dell’obiettivo

 

Direttiva europea sugli immobili: l’adeguamento alla classe energetica richiesta è possibile?

E’ importante precisare che per ottenere un salto di categoria dalla classe E oppure D, potrebbe essere sufficiente anche la sola sostituzione degli infissi con degli altri maggiormente performanti.

Tuttavia ci sono delle eccezioni che consentiranno di non ricadere, almeno non nell’immediato, negli stringenti parametri di questa nuova legge europea.

Visto che l’adeguamento richiederebbe un taglio dei consumi energetici di circa il 25%, con interventi edilizi potenzialmente lunghi, complessi e costosi, tra gli emendamenti sono state indicate alcune eccezioni. Nello specifico potranno essere esentati da questa nuova norma gli edifici di pregio artistico, quelli storici, quelli di culto, le seconde case e quelle con una superficie inferiore ai 50 metri quadrati.

 

Obiettivo realistico o utopia?

Il relatore per l’Europarlamento, Ciaran Cuffe, ha provveduto a chiarire i crescenti dubbi italiani e spagnoli riguardo questa nuova legge:

“C’è stata molta disinformazione in Italia e Spagna. Si è detto che Bruxelles dirà agli Stati membri cosa fare, ma nulla è più lontano dalla realtà”.

Gli emendamenti adottati “lasciano ampia flessibilità agli Stati per i loro Piani nazionali di ristrutturazione, che contribuiranno a creare lavoro e a mettere a disposizione dei cittadini europei case che consumano meno energia migliorando la qualità della loro vita”.

La nuova normativa europea sull’edilizia greendivide l’Europa in quattro aree con quattro target di efficienza diversi, particolarmente interessante per Stati come l’Italia e la Spagna i cui target verranno proporzionati ricalcolando le classi energetiche affinché in classe G ricada il 15% degli edifici più energivori

Nikoika - Bruxelles impone l'efficienza energetica di un immobile entro il 2030

La palla passerà ora agli Stati membri

Me detto ad inizio articolo, l’iter che sta per iniziare è solo un primo passo: in seguito la direttiva dovrà essere recepita anche dai singoli Stati. Ci sono quindi aspetti che dovranno guidare la regolamentazione nazionale verso edifici sempre più sostenibili. Ad esempio è probabile che ogni Stato debba ulteriormente lavorare ad affinare gli standard minimi in edilizia (affinché gli stessi requisiti minimi previsti a Madrid siano diversi da quelli previsti a Puerto del Rosario).

Visti gli obiettivi molto sfidanti che si vogliono raggiungere, riteniamo che dovranno essere rivisti tutti i regolamenti su edilizia, impianti e materiali. Una cosa che però richiederà pianificazione e tempi certi fin da subito.

 

Servono tempi certi e incentivi

Per il Parlamento Europeo, iniziare a ridurre le emissioni di gas serra è un passaggio fondamentale per conseguire l’obiettivo delle emissioni zero entro il 2050; siccome gli immobili sono responsabili di oltre un terzo delle emissioni di gas a effetto serra nell’UE, crediamo che l’argomento verrà trattato con estrema urgenza e decisione da parte del legislatore.

Quello che è certo è che la spesa per avere edifici sostenibili non deve gravare sulle tasche dei cittadini, per molti dei quali la casa rappresenta l’unico patrimonio o fonte di reddito.

Ben venga dunque l’adeguamento solo se accompagnato da incentivi facilmente accessibili. Crediamo che i proprietari debbano poter vendere gli immobili semplicemente presentando la certificazione dello stato di fatto in cui si trova l’immobile al momento della vendita; spetterà poi all’acquirente fare i lavori approfittando degli incentivi. Rimane evidente che sarà il mercato stesso a valorizzare gli edifici che hanno adeguato la loro classe energetica, penalizzando quelli non ancora efficientati.

Occorre pertanto definire chiaramente tempi e modalità in sede UE e procedere con una strategia chiara e non con proroghe all’ultimo minuto o continui cambiamenti regolatori tecnici e fiscali ad ogni legge di bilancio. Solo così sarà possibile affrontare questa sfida coinvolgendo i cittadini e migliorando il nostro Paese creando allo stesso tempo valore sia per le persone che per le aziende. .

 

Se hai in progetto di vendere casa alle Isole Canarie o affittare il tuo appartamento a Fuerteventura mettendolo a reddito, continua a seguire il nostro blog e non esitare a contattarci per proteggere il tuo investimento immobiliare.

Lascia un commento qui sotto oppure sulla pagina Facebook di Nikoika o sul nostro profilo Instagram.

 

Partecipa alla discussione

Confronta gli annunci

Confrontare